Avere e credere in una prospettiva è la conditio sine qua non per definire una strategia.
Il che rende incompatibile guidare un’Azienda relazionandosi permanentemente con visioni a breve o con l’attendismo.
Sulla strategia giochiamo la nostra migliore credibilità, partendo sempre dall’analisi oggettiva del qui ed ora, dell’equilibrio tra fattori tecnici ed umani, coi secondi quale fattore determinante perché conferiscono identità e qualità al prodotto.
Il successo di una strategia è perciò saper coniugare creatività e razionalità, trasformando un’aspirazione da sogno a realtà e riconoscendo negli altri la stessa capacità.
Coltivando così le vere alleanze, altro asse della strategia: prima interne, poi esterne.
Perché la fidelizzazione non è strumentale quanto l’inattaccabile e volatile convenienza di mercato, ma reciproca stima nella chiarezza, convenienza e complementarità dei rapporti.
Questa è strategia, da con confondere mai con la più semplice tattica.
Un insieme di fattori tangibili ed intangibili che, attraverso uno scadenzare preciso di processi e azioni, raccoglie e unifica il Vertice di un’Impresa con suo ristretto gruppo Decisionale, creando l’esempio della coesione.
Strategia e tattica in un'unica percezione di linearità.